19 maggio 2025

Differenze tra prima casa e seconda casa: vantaggi fiscali e burocratici

Acquistare un immobile è una decisione importante, non solo dal punto di vista economico, ma anche per le conseguenze fiscali e burocratiche che essa comporta.

Una delle prime distinzioni da fare riguarda la destinazione dell’immobile: si tratta della prima casa o di una seconda casa? Questa distinzione, che può sembrare banale, incide profondamente sui costi dell’acquisto, sulle imposte da versare, sulle agevolazioni previste dallo Stato e sulla gestione futura della proprietà.

In Italia, il concetto di "prima casa" è strettamente legato all'uso che si intende fare dell'immobile e a determinate condizioni anagrafiche, catastali e temporali. La “seconda casa”, invece, include tutte quelle abitazioni che non rientrano nei requisiti per ottenere le agevolazioni riservate alla prima. Conoscere bene queste differenze è fondamentale per chi si appresta ad acquistare casa, sia per viverci sia per investimento.

Che cosa si intende per "prima casa"

La definizione di prima casa non dipende semplicemente dal fatto che si tratti del primo immobile che si possiede. Al contrario, la legge italiana prevede una serie di condizioni ben precise affinché un'abitazione venga considerata “prima casa” e, in quanto tale, dia diritto a specifiche agevolazioni fiscali.

Il primo requisito riguarda la residenza anagrafica. Per poter beneficiare delle agevolazioni previste, l’acquirente deve stabilire la propria residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dalla data del rogito notarile. In alternativa, è sufficiente dimostrare di lavorare in quel comune anche se si risiede altrove, ma solo in casi specifici.

Un altro elemento determinante è che l’immobile non appartenga a determinate categorie catastali, in particolare quelle classificate come di lusso (A/1, A/8 e A/9). Questi immobili, anche se destinati ad abitazione principale, sono esclusi dai benefici fiscali. Inoltre, l'acquirente non deve già possedere un’altra abitazione acquistata usufruendo delle agevolazioni “prima casa” su tutto il territorio nazionale, a meno che non si impegni a vendere l’immobile precedente entro un anno.

Che cosa si intende per "seconda casa"

Tutti gli immobili che non soddisfano i requisiti appena elencati sono classificati come seconde case. Questo include le abitazioni acquistate come investimento, case vacanza, immobili destinati alla locazione, o semplicemente una proprietà aggiuntiva rispetto alla propria residenza principale.

Anche nel caso in cui si acquisti un’abitazione in cui si andrà a vivere, se non si ha intenzione di trasferire la residenza nel comune in cui si trova entro i termini previsti, o se si tratta di un’abitazione di lusso, l’acquisto sarà considerato come seconda casa ai fini fiscali.

Implicazioni fiscali: prima casa vs seconda casa

Le differenze tra prima e seconda casa si manifestano in maniera evidente soprattutto sotto il profilo fiscale, sia al momento dell’acquisto sia nella gestione successiva dell’immobile.

Chi acquista un’abitazione da adibire a prima casa ha diritto a imposte ridotte. Se l’acquisto avviene da un privato, l’imposta di registro è del 2% sul valore catastale dell’immobile (che di solito è inferiore al valore commerciale), mentre le imposte ipotecaria e catastale sono entrambe fisse a 50 euro. Se invece si acquista da un’impresa costruttrice entro 5 anni dalla fine dei lavori, si applica l’IVA al 4% sul prezzo di vendita, con le imposte ipotecaria e catastale sempre fisse a 200 euro ciascuna.

Nel caso della seconda casa, le imposte sono decisamente più elevate. L’imposta di registro, in caso di acquisto da privato, sale al 9% sul valore catastale e le imposte ipotecaria e catastale, sebbene ancora fisse, sono sempre di 50 euro ciascuna. Se si acquista da impresa, l’IVA è del 10%, che può arrivare fino al 22% in caso di immobili di lusso. Le imposte ipotecaria e catastale sono, in questo caso, proporzionali (1% ciascuna).

Ma le differenze non finiscono con l'acquisto. Anche nella gestione dell’immobile ci sono notevoli variazioni. La prima casa è esente dal pagamento dell’IMU, mentre la seconda casa è soggetta a questa imposta comunale, con aliquote spesso elevate. Anche la TARI (la tassa sui rifiuti) è generalmente più bassa per l’abitazione principale rispetto a una seconda casa, dove si paga l’intera quota, anche se l'immobile è utilizzato saltuariamente.

Un ulteriore vantaggio per l’acquisto della prima casa riguarda le detrazioni fiscali sugli interessi del mutuo. Chi compra la propria abitazione principale può detrarre il 19% degli interessi passivi, fino a un massimo di 4.000 euro annui. Per le seconde case, invece, questa detrazione non è prevista.

Conseguenze burocratiche e impegni temporali

Dal punto di vista burocratico, l’acquisto della prima casa comporta alcuni impegni temporali. Come già accennato, la residenza deve essere trasferita entro 18 mesi, pena la perdita dei benefici ottenuti. Se si vendesse la prima casa entro cinque anni dall’acquisto senza acquistare un’altra abitazione con le medesime agevolazioni entro un anno, si dovrebbero restituire tutte le imposte risparmiate, con l’aggiunta di interessi e sanzioni.

Inoltre, nel caso di compravendita tra privati, è fondamentale che la documentazione sia in regola, soprattutto per ciò che riguarda la conformità urbanistica e catastale. Questo vale per ogni tipo di immobile, ma in caso di prima casa è necessario fare particolare attenzione, per non rischiare di perdere le agevolazioni.

Considerazioni finali

Scegliere tra prima e seconda casa non è solo una questione di utilizzo dell'immobile, ma ha un impatto diretto e concreto su quanto si pagherà al momento del rogito, su quanto si dovrà versare ogni anno in imposte locali e su quali detrazioni fiscali si potranno sfruttare.

Per chi acquista un immobile per andarci a vivere stabilmente, le agevolazioni previste per la prima casa sono sicuramente un’opportunità vantaggiosa. Tuttavia, è fondamentale pianificare correttamente ogni fase dell’acquisto, rispettare i tempi previsti dalla normativa e valutare attentamente la propria situazione personale e familiare.

Chi invece desidera acquistare una seconda casa per investimento o come casa vacanza deve essere consapevole del maggior carico fiscale, ma anche delle possibili opportunità di rendita, come l'affitto breve o turistico, sempre più diffuso in molte località italiane.

In ogni caso, affidarsi a un agente immobiliare esperto e aggiornato sulle normative è la scelta più saggia per affrontare l’acquisto in modo sereno e consapevole. Una consulenza mirata può fare la differenza tra un investimento redditizio e un’operazione economicamente svantaggiosa.

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