30 novembre 2023
Cedolare secca al 26% dal 2024: quando si applica?
Tra le novità della legge di bilancio per il prossimo anno c’è un aumento della cedolare secca che inciderà per 5 punti percentuali in più sugli affitti brevi.
Se avete fatto degli affitti brevi il vostro business o se semplicemente avete degli appartamenti in una località turistica o di passaggio, che mettete in affitto per brevi periodi, dovete mettere in conto che, stando alla bozza del testo della manovra, per questa tipologia di affitti si passa da una tassazione del 21% a una tassazione del 26%, ma vediamo insieme a quali casi si applica.
Come prima cosa, chiariamo che la modifica proposta, sulla quale è stato trovato l’accordo di maggioranza, riguarda solo gli affitti con durata non superiore ai 30 giorni.
Attualmente, per gli affitti a canone concordato, ci sono due diverse aliquote sulla cedolare secca, una al 10% e una al 21%, ciascuna applicabile in base a specifiche caratteristiche.
Cedolare secca sugli affitti brevi: cos’è e come cambia
La cedolare secca è una specie di Flat Tax che sostituisce il regime ordinario di tassazione e che può essere applicata agli immobili locati ad uso abitativo. L’aliquota al 21% si applica anche sugli affitti brevi, e già la legge di bilancio del 2021 aveva apportato delle modifiche in merito, stabilendo che la cedolare secca può essere riconosciuta su non più di 4 appartamenti per ciascun periodo di imposta, se gli appartamenti destinati agli affitti brevi sono più di 4 sarà necessario aprire partita iva perché l’attività risulterà imprenditoriale.
Da gennaio, secondo la bozza della manovra che dovrà essere confermata prima di diventare effettiva, dalla seconda alla quarta casa locata l’aliquota sulla cedolare secca salirà al 26%, mentre resterà al 21% la locazione breve della prima casa posseduta.