12 luglio 2024

Barcellona: stop agli affitti brevi dal 2029

Il tema delle locazioni brevi è particolarmente spinoso e dibattuto. Nel frattempo, a Barcellona si è deciso di metterle al bando.

Numerosi governi, nazionali e locali, stanno studiando delle misure per arginare il fenomeno degli affitti brevi, il quale ha avuto una crescita impressionate negli ultimi anni.

La città di Barcellona, per esempio, ha deciso di contrastare le locazioni turistiche mettendole, di fatto, al bando.

L’intenzione è quella di eliminare completamente, entro il 2029, le licenze degli immobili destinati ad affitti brevi.

Questo è quanto annunciato dal sindaco della città, Jaume Collboni, aggiungendo che entro novembre 2028 gli oltre 10.000 appartamenti destinati a locazioni turistiche, saranno immessi nel mercato residenziale.

Una decisione per certi versi clamorosa, che ha suscitato pareri contrastanti tra chi si è detto favorevole e chi invece è contrario alla demonizzazione del settore degli affitti brevi.

Un decreto legge per dire addio agli affitti brevi

Per dare seguito a una scelta così importante, il Comune di Barcellona intende applicare il decreto legge Generalitat, approvato a fine 2023.

La norma prevede un periodo di tempo pari ad un massimo di 5 anni per le licenze attuali degli alloggi turistici. Alla scadenza, le licenze stesse diventano temporanee e sarà il Comune a decidere se rinnovarle o meno.

Chiaramente l’intenzione è quella di non rinnovare, in modo tale che gli appartamenti che oggi sono nel mercato degli affitti brevi rientrino in quello residenziale.

È innegabile che la misura pensata dal Comune di Barcellona è la più drastica a livello globale e sarà interessante vedere se altri Paesi seguiranno lo stesso esempio.

Tale iniziativa vuole contrastare quindi il fenomeno degli affitti brevi, che hanno tra l’altro causato un forte aumento dei canoni di locazione degli immobili destinati ai residenti.

La reazione dei property manager

I property manager, riuniti nell’associazione Apartur, hanno criticato apertamente la decisione del Sindaco Collboni. Tra le conseguenze negative, secondo loro, ci sarà un aumento del numero di appartamenti affittati a breve termine in maniera irregolare.

Inoltre, allo stato attuale, gli appartamenti ad uso turistico rappresentano solamente lo 0,77% dell’intero patrimonio immobiliare della città catalana e quindi, sempre secondo Apartur, eliminare le locazioni brevi non risolverà il problema dell’accesso alla casa.

Dello stesso parere sono anche i property manager italiani che si dicono assolutamente contrari a quanto stabilito a Barcellona e sperano che in Italia non si voglia perseguire la stessa strada.

Favorevole Federalberghi

Ancora una volta Federalberghi si schiera a favore delle misure per il contrasto delle locazioni brevi, applaudendo alla decisione presa dal sindaco di Barcellona e augurandosi che possa accadere qualcosa di simile anche in Italia.

Viene sottolineato che nelle grandi città italiane i prezzi dei canoni di locazioni hanno subito aumenti esponenziali proprio a causa degli affitti brevi e per questo è necessario introdurre nuove norme per limitare il fenomeno.

Conclusione

Gli affitti brevi rappresentano una questione che sicuramente deve essere affrontata e regolamentata. La decisione che è stata presa a Barcellona crea un precedente molto importante e resta da capire se verrà seguito da altri Paesi.

In Italia, ad oggi, sono state approvate due normative per contrastare le locazioni turistiche. Prima di tutto viene introdotta la cedolare secca al 26%, anziché al 21%, per chi affitta da 2 a 4 immobili con contratto breve.

Inoltre è stato istituito il CIN, ovvero il codice identificativo nazionale, che serve a individuare gli immobili destinati alle locazioni brevi.

Ci sono state poi alcune iniziative locali, per esempio a Firenze è stato istituito il divieto di locazioni brevi nell’area Unesco nel centro storico, anche se di recente il Tar della Toscana ha considerato decaduta la normativa.

Ad ogni modo è probabile che, nel prossimo futuro, a livello nazionale vengano prese ulteriori decisioni per limitare gli affitti brevi.

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