12 ottobre 2023

Case a 1 euro: conviene acquistare?

Sono ormai diversi anni che l’iniziativa Case a 1 euro sembra essere la risposta perfetta ai sogni di vita lenta e a contatto con la natura. Ma è davvero così conveniente?

L’iniziativa Case a 1 euro è nata nel 2021 nel comune di Salemi, un borgo di circa diecimila abitanti che si trova nella provincia di Trapani. L’obiettivo era quello di ripopolare il centro storico dei paesini vendendone gli immobili a un prezzo simbolico di 1 euro. Ben presto l’iniziativa si è diffusa in molti altri piccoli comuni della Sicilia e oggi riguarda borghi di tutta la Penisola.

Oggi, grazie allo smart working sempre più applicabile e al desiderio sempre più diffuso di abbandonare lo stile di vita caotico delle città per riscoprire ritmi più lenti e sostenibili, questa iniziativa attrae in modo particolare. L’acquirente può diventare proprietario di un immobile versando l’irrisoria e simbolica cifra di 1 euro, con l’impegno a ristrutturare l’immobile entro un determinato periodo di tempo e a spostare la sua residenza nel comune a cui fa riferimento il bando. Ci sono quindi limiti di tempo e normative e regole locali che vanno rispettate per partecipare all’iniziativa.

Ma l’iniziativa case a 1 euro conviene davvero?

Se pensate “oggi compro casa a 1 euro e domani mi ci trasferisco” sappiate che non è proprio così! Questi immobili richiedono infatti, quasi sempre, grossi interventi di ristrutturazione perché si tratta di edifici in stato di abbandono, che il comune punta a riqualificare per contrastare lo spopolamento. Tutti possiamo sostenere la spesa di acquisto a un prezzo così irrisorio, ma dobbiamo anche valutare se siamo in grado di sostenere le spese di ristrutturazione, che di questi tempi potrebbero essere davvero notevoli.

Oltre a questi costi, il comune può richiedere una cauzione o una polizza fideiussoria a garanzia del rispetto degli impegni presi dal compratore, la cauzione o la polizza può andare dai 2.000 ai 5.000 euro e verrà restituita al termine dei lavori.

Un altro costo extra è quello relativo alle tasse sull’acquisto, come l’imposta di registrazione dell’atto e le spese notarili, l’eventuale accatastamento...

Una valutazione importante che dobbiamo fare riguarda poi il luogo in cui l’immobile sarà situato: quanto è difficile da raggiungere? La connessione è buona? Ci sono effettive possibilità di riqualificazione o ripopolamento? Solo valutando bene questi aspetti possiamo essere sicuri di non fare la scelta sbagliata, sia che il nostro obiettivo sia trasferirci definitivamente in un paesino pacifico e tranquillo, sia che il nostro sia un investimento per rivendere l’immobile. In questo secondo caso, ovvero quando il nostro obiettivo è rivendere, dobbiamo tenere presente che per accedere ai bandi dei comuni una delle condizioni è il trasferimento della residenza nell’immobile per almeno 5 anni (in alcuni casi 3) e non è quindi possibile rivendere la casa prima di questo lasso di tempo.

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